Ecco qui due valutazioni anche sulla seconda giornata di concerto.
Anche in questo caso menzione ai compagni di viaggio, che oltre ai reduci della prima giornata annoveravano tra le loro fila anche Fà, Peich e Ciccio, quest’ultimo in grande spolvero soprattutto nel “pogo” cui ci siamo accidentalmente imbattuti.
Iniziamo quindi la disamina dei gruppi:
Viboras: la risposta italiana ai Distillers si dimostra molto efficace e divertente e si lascia apprezzare anche a chi non è particolarmente amante del genere (ad esempio me).
Hormonauts: Rock’n’Roll anni 50, sicuramente divertentissimo da vedere live. Gran batterista.
Me4rent: HC melodico in ialiano. Non mi sono piaciuti.
All American Rejects: secondo me molto molto buoni. Difficile portare quella musica su un palco del genere, ma loro sono riusciti a farlo con personalità e mi sono piaciuti molto.
Funeral for a Friend: acustica pessima. Delusione soprattutto da quel punto di vista. Resta la consolazione che a sentir loro torneranno presto per una data vera e propria e li valutarli sarà più facile. Nota di demerito alla bellissima maglietta solo in taglia girl.
Toy Dolls: si bruciano tutto con l’intro “The Final Countdown” degli Europe suonata col kazoo. Un picco di stile così alto non poteva essere replicato durante il loro set e quindi passano via anonimi e stucchevoli.
Me First and the Gimme Gimmes: enormi. La dimostrazione lampante che la musica può essere puro e semplice divertimento. Molto fanno un Fat Mike ancora sobrio, un Joey Cape ispirato e soprattutto un Jackson che si presenta nonostante la miriade di impegni che ha coi Foo Fighters, con la voglia di divertirsi e divertire. Veramente fantastici.
My Chemical Romance: lui è un animale da palco, lo si capisce subito, ma anche i suoi soci sono veramente in gamba. Gran bella prova a mio avviso.
Millencolin: volumi altissimi e scaletta pessima. Una delusione soprattutto dopo l’ottimo live di Aprile.
Nofx: seppur idoli indiscussi, seppur sempre geniali in tutto offrono una prova discutibile. A tre ore dal suo arrivo, Fat Mike è ormai scoppiato e non si regge più in piedi. La scaletta non c’è, i ragazzi improvvisano cercando di seguire le intenzioni del loro vocalist in uno stato assolutamente pietoso. Il risultato è che suonano poco, troppo poco.
Darkest Hour: Anche loro veramente egregi. Tengono il palco in maniera sopraffina e suonano egregiamente. Direi uno dei migliori gruppi visti nell’arco dei due giorni.
Ska-P: da uccidere. Loro ed i loro fan. La speranza è che si siano sciolti sul serio. Personalmente li ritengo l’emblema del problema più grosso della sinistra italiana.
Tirando due somme è stato un festival buonissimo cui sono lieto di aver preso parte.
Foto del giorno N°11 – C.I.R. at work
* col metodo di Galileo sono state certificate le altezze di quasi tutti i castelli/ponti/pozzi/monumenti scozzesi. E se l’occhio riteneva la misurazione poco attendibile, si trattava certamente di un’illusione perchè la scienza non sbaglia. Mai.