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Come da pronostico

Se Dio esistesse e suonasse in una band, suonerebbe nei No Use For A Name.
Punto.
Fine della storia.
“On The Outside” è in assoluto la canzone che tira più in mezzo eseguita dal vivo.
“Coming Too Close” è da sempre il pezzo su cui mi è più difficile non piangere ascoltandolo live.
E poi loro suonano bene nonostante il posto (il Musicdrome è veramente indescrivibile), suonano tirato, suonano una scaletta di soli singoli che neanche Vasco potrebbe permettersi, suonano con attitudine.
Anche nel finale, quando fanno due pezzi a richiesta tra cui una “Don’t miss the train” di cui non ricordano pressochè nulla.
Io sarò di parte, è vero, però cazzo dal vivo sono sempre supremi.
Sempre.
Checchè ne dica il Bell’uomo, che comunque ringrazio per la compagnia e la bella serata.
Da bravo ultrafan ho presenziato anche al pre serata acustico del Quorter di Legnano, acquistando il disco nuovo e approfittando per farmelo autografare.
Come detto, io sono di parte.
Però, cazzo, gran concerto!

3 commenti su “Come da pronostico”

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