E’ abbastanza curioso come tutti gli imput che mi arrivino per scrivere qualcosa qui sopra ultimamente riguardino soprattutto la politica in tutte le sue forme.
In realtà mi piacerebbe scrivere anche di altro, ma sono sincero se dico di non avere molto di interessante da comunicare.
Forse una cosa di cui scrivere prima di darmi alla “res publica” c’è.
Da Lunedì a Mercoledì sarò a Salsomaggiore Terme per una convencion Telethon. Dovrò presentare un poster con i miei dati insieme ad Elena. La stesura del manifesto è stata compiuta un po’ di corsa, ma il risultato finale a mio parere è buono nonostante qualche leggero inestetismo. Speriamo vada bene, sono un po’ agitato all’idea di spiegare il mio lavoro alla comunità scientifica, mi rilassa unicamente sapere che il mio poster probabilmente non se lo filerà nessuno.
La cosa più bella è però poter dire la frase “dal 12 al 14 sono via per lavoro”.
Tra poco arriverà la Bri ed insieme andremo al Magnolia di Milano per il “Nerd Party” quindi è bene non perdere altro tempo e andare al cuore del motivo per cui, uscito dalla doccia, mi sono messo a scrivere sul blog.
Oggi, in giro per la rete, ho visto molti diari tra quelli che sono solito leggere linkare o copiare le “10 ragioni per dire NO al matrimonio omosessuale”. La fonte originale è Craigslist, ma il documento è stato tradotto in italiano da Queerblog. Le ho trovate drammaticamente divertenti, un po’ come il filmatino in Flash che ho linkato Lunedì scorso.
E pensare che l’omofobia nella sua scempiaggine non è nemmeno la peggiore delle nefandezze con cui mi tocca quotidianamente convivere, se vogliamo è addirittura una di quelle che meno mi tange.
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Essere gay non è naturale. I veri italiani rifiutano ciò che è innaturale, come gli occhiali, le scarpe, il poliestere e l’aria condizionata.
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Il matrimonio gay spingerà le persone a essere gay, allo stesso modo in cui far andare in giro persone alte vi fa diventare alti.
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Legalizzare il matrimonio gay aprirà la strada a ogni tipo di stile di vita folle. Le persone vorranno sposare i propri animali domestici, perché ovviamente un cane ha una personalità giuridica e i diritti civili per sposarsi.
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Il matrimonio eterosessuale esiste da moltissimo tempo e non è mai cambiato minimamente; le donne sono ancora una proprietà del marito, le nozze sono decise dai genitori, il padre ha diritto di vita e di morte sui figli, i neri non posso sposare i bianchi e il divorzio non esiste.
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Il matrimonio eterosessuale perderà valore se sarà permesso anche ai gay di sposarsi. La santità dei sette matrimoni di Liz Taylor verrebbe distrutta.
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I matrimoni eterosessuali sono validi perché sono fertili e producono figli. Le coppie gay, quelle sterili e le persone anziane non devono potersi sposare, perché i nostri orfanotrofi sono vuoti e il mondo ha bisogno di più bambini.
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Ovviamente i genitori gay tirerebbero su figli gay, proprio come da genitori eterosessuali nascono soltanto figli eterosessuali.
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Il matrimonio gay è vietato dalla religione. Dunque in una teocrazia come la nostra i valori di una religione devono essere imposti all’intera nazione. Ecco perché in Italia c’è una sola religione e tutti i bambini devono essere battezzati alla nascita.
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I bambini non saranno mai sereni ed equilibrati senza un modello maschile uno femminile a casa. Per questo nella nostra società quando un genitore è da solo, o perché è vedovo o perché è stato lasciato, gli vengono tolti anche i figli.
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Il matrimonio gay cambierà i fondamenti della nostra società e noi non potremmo mai adattarci alle nuove norme sociali. Proprio come non ci siamo mai adattati alle automobili, al lavoro in fabbrica e all’allungamento della vita media.
di solito posti cose intelligenti, ma questa mi ha un po’ deluso, proprio superficiale… la mania americana di elenchi e classifiche è divertente, ma spero non si prenda nulla sul serio di quanto c’è scritto nei 10 punti. nulla davvero.
Io trovo che sia una provocazione intelligente e (soprattutto) divertente.
E mi auguro che chi legge questo blog rifletta sui dieci punti citati; nella loro ironia toccano punti molto importanti e consentono di rapportarci alla questione in maniera critica ed adulta.
Dove “adulto” significa: “che sa pensare con la propria testa”.
Invito tutti a seguire questo link:
http://www.youtube.com/watch?v=RXREOvrpe40
gx
Li avevo letti anche io… sono una provocazione che vuol far riflettere sul fatto che certe discriminazioni proprio non hanno senso.
In effetti molti di questi 10 punti sono “drammaticamente divertenti” e possono far riflettere. Altri invece sono un po’ banali… Sono banali secondo me i punti 2 5 6 e 9. Commento il 9: è vero che anche nel matrimonio normale può succedere che manchi la figura materna o quella paterna, ma si tratta di un eccezione dovuta alla sfiga o ad altro (compresa a volte anche l’immaturità dei genitori). Diverso è il caso di un sistema in cui per regola manchi una delle due figure.
Una frase, anche formulata in modo da far sorridere, aiuta a riflettere se ha basi vere, ragionate e intelligenti.
Se è una cazzata scritta x far ridere o peggio per nascondere dietro l’ironia l’inconsistenza della provocazione, è più dannosa che inutile.
Mamma mia, sono stato assente tre giorni ed ecco un’accesa discussione. Bene, rispondo subito.
x ANONIMO: Ciao. Sono contento che trovi quello che usualmente scrivo qui interessante. Preferirei ti firmassi, perchè ritengo più corretto parlare con chi ha coraggio di associare il suo nome ai suoi pensieri, tuttavia provo comunque a risponderti. Che sia una roba volta a strappare un sorriso è sacrosanto, che sia un’americanata anche. Tuttavia ti senti realmente non toccato anche solo marginalmente dalla provocazione? Io non riesco a vederla con distacco perchè molti dei punti traducono in modo schietto (anche troppo) le tesi fumose snocciolate dalla classe politica o da altri enti politici non istituzionali.
Il punto 7 è un chiaro esempio di quanto dico. Messo così fa sorridere, ma se ci pensi moltissimi politici sostengono che coppie gay siano di “cattivo esempio” all’educazione dei figli, sostenendo nè più nè meno quanto scritto nel punto in questione, solo con parole meno direte e meglio adatte ad imbonire i non pensanti. Mi piacerebbe poter fare una dissertazione sulla questione del matrimonio omosessuale, fatta magari di dialogo e di confronto a viso aperto con tutte le posizioni, ma questo è un blog ed il mio obbiettivo è far passare un messaggio o una riflessione in modo chiaro, ma al contempo accattivante per chi legge.
x GX: Sei un afecionados del mio blog ormai eh? ;)
Inutile dire che sta volta, come forse è già capitato nonostante ricordi accesi diverbi tra noi, sono dalla tua parte.
x ROBI: eccolo, il mio bacchettone preferito. Per risponderti parto proprio dal punto 9. A prescindere che per i tuoi “capoccia” l’omosessualità è una malattia (recentemente anche curabile a detta loro) e quindi essere gay è una sfortuna, da cui conseguirebbe una perfetta analogia agli altri casi in esame, tuttavia è scioccante quello che dici alla fine: “un sistema in cui per regola manchi una delle due figure”. Ti informo che il progetto non è sostituire i legami etero a quelli omo, ma accettare i secondi. Non verrebbe quindi a mancare una delle figure obbligatoriamente, ma potrebbe capitare che ciò accada come già succede per altri motivi. Visto che bambini a cui manca una delle due figure crescono bene se educati bene, esattamente come bambini cresciuti con entrambe le figure ben presenti crescono male se educati male, il problema non dovrebbe essere mai posto in questi termini altrimenti per quanto tragicomico, il paragone continuerà a reggere.
Sul punto 5 concordo con te, perchè lo trovo mal posto. Il due è divertentissimo. Forse non te ne rendi conto, ma c’è chi tratta l’omosessualità come una malattia contagiosa, un germe che si diffonde in maniera subdola al solo contatto interpersonale con persone gay. Finchè questa gente parlerà, il punto 2 sarà valido.
Il punto 6, per concludere, andrebbe tatuato sulle chiappe di tutti coloro che brandiscono il matrimonio come unione naturale intesa come fertile. E anche qui sai a chi mi rivolgo. Inoltre è scandaloso che c’è ancora chi sostiene che bambini piccolissimi crescano meglio in orfanotrofio piuttosto che insieme a due perseno che lo amano veramente.
vedo che hai deciso di rispondere al mio commento giudicato bacchettone in un modo altrettanto bacchettone! Ma dai, metti sullo stesso piano chi per sfiga o altro si trova senza una delle figure genitoriali, e chi subisce l’imposizione legale di non averne una? un bambino cresce bene se educato bene, anche senza un genitore; questo non vuol dire però che sia ammissibile che ad alcuni bambini il genitore venga tolto in partenza. In effetti, visto che si può vivere bene anche con un braccio solo, perchè dovrebbe essere sbagliato tagliare un braccio a qualcuno? (ovviamente l’esempio assurdo ricalca un po’ il decalogo…)
da quello che scrivi all’inizio poi si capisce come vedi la cosa da un solo punto di vista: come puoi pensare che secondo me il progetto sarebbe quello di sostituire le unioni etero con quelle gay? Forse perchè qualcuno dei contrari lo dice, allora deve valere per tutti? io ho detto ben altro! anche quel “sai a chi mi rivolgo” mi stupisce un po’: pensi davvero che per potersi sposare in chiesa si debba dimostrare di essere fertili? Fai ancora confusione tra una cosa che può succedere e quando succede dispiace (matrimonio etero sterile) e una cosa che non può non succedere(matrimonio gay sterile)!
L’omosessualità non è una malattia in senso stretto, ma nemmeno una cosa positiva per chi la vive. Questo perchè non lo porterà mai a vivere in pienezza il suo essere uomo o donna. Una relazione omosessuale è per natura incompleta, come possono esserlo anche i rapporti etero se vissuti male o con superficialità. E posso dirlo senza discriminare nessuno: se uno vuole vivere con uno dello stesso sesso lo faccia, i dico sarebbero serviti proprio a questo. ma per favore, non diciamo che matrimonio etero o gay sono la stessa cosa e che due gay dovrebbero poter adottare dei figli! non c’è nessuna colpa ad essere omosessuali, ma nemmeno si può dire “ok, è tutto normale!”. i tuoi “capoccia” invece dicono proprio così!
Se poi qualcuno vuole vedere se davvero non possa “smettere” di essere omossessuale perchè impedirglielo? Se funziona vuol dire che nel suo caso era una cosa più psicologica che genetica e quindi tanto meglio per lui!
Robi credo dovresti leggere due volte quello che scrivo prima di rispondere perchè secondo me non sempre cogli il sensp delle mie parole (non necessariamente per colpa tua, magari mi spiego male, tuttavia forse rileggendo il problema si risolverebbe).
Vediamo se usando delle citazioni riesco meglio a far passare il concetto:
R: Ma dai, metti sullo stesso piano chi per sfiga o altro si trova senza una delle figure genitoriali, e chi subisce l’imposizione legale di non averne una?
M: No, io non lo faccio. La mia era una battuta sul fatto che c’è chi ritiene l’omosessualità una malattia.
R: un bambino cresce bene se educato bene, anche senza un genitore; questo non vuol dire però che sia ammissibile che ad alcuni bambini il genitore venga tolto in partenza. In effetti, visto che si può vivere bene anche con un braccio solo, perchè dovrebbe essere sbagliato tagliare un braccio a qualcuno? (ovviamente l’esempio assurdo ricalca un po’ il decalogo…)
M: In effetti stai estremizzando come nel decalogo, ma non ci vedo nulla di male. Quello che però intendo io è che bisogna semplicemente dare al bambino la possibilità di crescere sano, educato, amato ed in salute. Per queste cose e per dargli un esistenza felice non è necessario che vi siano due genitori di sesso opposto, ma semplicemente due genitori responsabili.
R:come puoi pensare che secondo me il progetto sarebbe quello di sostituire le unioni etero con quelle gay? Forse perchè qualcuno dei contrari lo dice, allora deve valere per tutti?
M: Sei stato proprio tu a dirlo, invece, parlando di un “sistema in cui per regola manchi una delle due figure”. Non è così, non sarebbe una regola del sistema far mancare una delle due figure, sarebbe una possibilità che alcuni, pochi attualmente, è giusto debbano avere per non essere discriminati.
R:anche quel “sai a chi mi rivolgo” mi stupisce un po’: pensi davvero che per potersi sposare in chiesa si debba dimostrare di essere fertili? Fai ancora confusione tra una cosa che può succedere e quando succede dispiace (matrimonio etero sterile) e una cosa che non può non succedere(matrimonio gay sterile)!
M: Non si deve dimostrare fertilità per sposarsi, ma gli esponenti della chiesa che parlano di matrimonio gay non fanno che sostenerne l’impraticabilità per via del fatto che le unioni devono essere volte alla procreazione. Lo ripetono all’ossessione e questo lo puoi vedere anche tu leggendo qualsiasi giornale o guardando qualsiasi telegiornale. Questa tesi è illogica proprio perchè nessuno controlla la sterilità dei promessi sposi al momento del matrimonio. Ci si attacca a questa cosa solo per quanto riguarda i gay, dando ulteriore prova di discriminazione.
R:L’omosessualità non è una malattia in senso stretto, ma nemmeno una cosa positiva per chi la vive. Questo perchè non lo porterà mai a vivere in pienezza il suo essere uomo o donna. Una relazione omosessuale è per natura incompleta, come possono esserlo anche i rapporti etero se vissuti male o con superficialità. E posso dirlo senza discriminare nessuno: se uno vuole vivere con uno dello stesso sesso lo faccia, i dico sarebbero serviti proprio a questo. ma per favore, non diciamo che matrimonio etero o gay sono la stessa cosa e che due gay dovrebbero poter adottare dei figli! non c’è nessuna colpa ad essere omosessuali, ma nemmeno si può dire “ok, è tutto normale!”. i tuoi “capoccia” invece dicono proprio così!
Se poi qualcuno vuole vedere se davvero non possa “smettere” di essere omossessuale perchè impedirglielo? Se funziona vuol dire che nel suo caso era una cosa più psicologica che genetica e quindi tanto meglio per lui!
M: Quest’ultimo pezzo è agghiacciante. Perchè non si dovrebbe poter dire di due gay che sono “normali”? Per lo stesso motivo per cui non lo si poteva dire per i Neri, gli Ebrei, i Cattolici di Roma, gli scienziati e tutti coloro che lungo il corso della storia sono stati massacrati perchè non conformi al concetto di “normalità” in voga all’epoca? Sai che ti dico, per certi versi essere giovane, cattolico e praticante sta uscendo dai canoni di normalità della nostra società. Questo potrebbe portare tra qualche anno al fatto che anche gente come te venga definita “strana” e poi “anormale”. Qualora dovesse succedere e ti trovassi nella situazione di essere emarginato perchè semplicemente non condividi il pensiero comune, ringrazieresti gente che, come me e i miei capoccia, si batte per cause che non sono le proprie e cerca di dare a tutti eguali diritti. Fino a quel giorno sii pure forte e fiero del tuo essere normale, ariano e cattolico. Io preferisco invece battermi per diritti che quando quel giorno arriverà, saranno anche tuoi.
Fino a quel giorno sii pure forte e fiero del tuo essere normale, ariano e cattolico. Io preferisco invece battermi per diritti che quando quel giorno arriverà, saranno anche tuoi.
Applausi…Applausi…Applausi
punto 4 attuale come non mai.
dici che faccio confusione con le tue parole, ma poi tu fai lo stesso.
Non vale la pena rispondere su tutto quello che hai scritto, però su alcune cose importanti si.
M:Sei stato proprio tu a dirlo, invece, parlando di un “sistema in cui per regola manchi una delle due figure”. Non è così, non sarebbe una regola del sistema far mancare una delle due figure, sarebbe una possibilità che alcuni, pochi attualmente, è giusto debbano avere per non essere discriminati.
R: un matrimonio gay con possibilità di adozione è di fatto un sistema in cui per regola un bambino si troverebbe con le figure genitoriali sballate. E’chiaro che poi resterebbero le unioni etero, mica parlavo di quelle.
La tua risposta centra in pieno il problema. In questa “battaglia” per i diritti di cui parli, si mettono al primo posto i diritti di eventuali coppie anzichè quelli di eventuali figli. per non discriminare due omossessuali devo discriminare il bambino che sarà costretto a vivere con loro? non discuto sull’amore che potranno dargli, ma sui punti di riferimento che per natura non potranno fornirgli. Puoi far finta che non è vero, ma non è una cosa buona per un bambino trovarsi in una situazione del genere, un pochino di psicologia evolutiva l’ho studiata anch’io.
M:Quest’ultimo pezzo è agghiacciante. Perchè non si dovrebbe poter dire di due gay che sono “normali”? Per lo stesso motivo per cui non lo si poteva dire per i Neri, gli Ebrei, i Cattolici di Roma, gli scienziati e tutti coloro che lungo il corso della storia sono stati massacrati perchè non conformi al concetto di “normalità” in voga all’epoca?
R: e qui si centra un altro problema. Io per normalità non intendo quella stabilita dalla moda o dalla società in un determinato periodo storico, ma quella insita nella natura umana. Normale significa normale, non buono giusto e bello. e allo stesso modo, non-normale non significa brutto cattivo e peccaminoso. Tu invece ti scandalizzi se si afferma che che l’omossessualità non è una cosa normale perchè ci leggi un giudizio morale. (poi ok, c’è chi lo fa, ma ho imparato che non vale la pena ascoltare troppo gli estremisti, ne da una parte ne dall’altra.) Per esempio, se uno nasce nano, non c’è niente di male a dire che la sua statura e il suo corpo non sono “normali”, perchè non c’è nessun giudizio morale o di altro tipo sulla persona, solo una definizione. Ed è giusto che la società in cui vive faccia qualcosa per rendergli la vita meno difficile, ma lui non può pretendere che la società si adatti a lui! E lo stesso vale per i gay: liberi di fare ciò che preferiscono o ritengono giusto, senza discriminazioni. Ma questo non vuol dire sconvolgere l’ordine sociale per le loro esigenze. E allora che si facciano i dico, non sono mai stato contrario, ma le adozioni no.
Allora attenzione a che battaglie si fanno. Difendere i diritti è sacrosanto; i diritti di tutti però non solo di quelli che al momento sono più influenti. E attenzione anche a quali diritti si difendono: ho visto più di una battaglia per difendere diritti che di fatto non esistono, dimenticandosene altri
M: Fino a quel giorno sii pure forte e fiero del tuo essere normale, ariano e cattolico. Io preferisco invece battermi per diritti che quando quel giorno arriverà, saranno anche tuoi.
R: questa potevi risparmiartela
Aggiungo una piccola riflessione che mi è venuta in mente leggendo ma che non c’entra molto con la discussione: per certi versi già oggi essere giovane e cattolico è una cosa anormale, ma preferisco questa situazione in cui chi è cristiano lo è perchè ha scelto di esserlo piuttosto che l’apatia in cui si viveva prima.
Non è che non valga la pena, è che non hai argomentazioni. Altrimenti avresti risposto come fai sempre.
Comunque vediamo di snocciolare un altro po’ delle mi chiate che dici (perchè in questo caso di minchiate si tratta, non ci può essere diplomazia).
R: un matrimonio gay con possibilità di adozione è di fatto un sistema in cui per regola un bambino si troverebbe con le figure genitoriali sballate.
M: Ancora una volta usi l’italiano a tuo piacimento: un sistema che per regola priva i bambini di una figura paterna/materna è un sistema in cui sempre avviene questa privazione, non in cui questa è ammessa.
R: In questa “battaglia” per i diritti di cui parli, si mettono al primo posto i diritti di eventuali coppie anzichè quelli di eventuali figli. per non discriminare due omossessuali devo discriminare il bambino che sarà costretto a vivere con loro?
M: Io non discrimino nessuno, tu sì. Tu dici che un bambino in una coppia gay verrebbe su male, senza alcuna base per farlo e basandoti unicamente su tuoi pregiudizi.
R: Io per normalità non intendo quella stabilita dalla moda o dalla società in un determinato periodo storico, ma quella insita nella natura umana.
M: Ti ribadisco che il matrimonio etero non è insito nella natura umana, tantomeno la monogamia. Questo ti ostini a negarlo, ma è ovvio a chiunque si basi sulla storia e non sulla bibbia.
R: Tu invece ti scandalizzi se si afferma che che l’omossessualità non è una cosa normale perchè ci leggi un giudizio morale. (poi ok, c’è chi lo fa, ma ho imparato che non vale la pena ascoltare troppo gli estremisti, ne da una parte ne dall’altra.) Per esempio, se uno nasce nano, non c’è niente di male a dire che la sua statura e il suo corpo non sono “normali”, perchè non c’è nessun giudizio morale o di altro tipo sulla persona, solo una definizione.
M: Non puoi permetterti di dare dell’anormale ad un nano. Sei fuori? E se il nano ti rispondesse che tu sei anormale perchè ce l’hai piccolo? E se tutti ti dessero dell’anormale perchè ce l’hai piccolo? Io, per ovvi motivi personali ;) non vorrei vivere in un mondo del genere…
Questa tua analisi delle diversità priva di giudizio morale è in realtà ovviamente carica di giudizio morale se associ alla diversità la negazioni di diritti. Anzi, dal momento che ti permetti di dire cosa è normale e cosa no, ti poni al di sopra di chi stai analizzando e questo è drammaticamente sbaglato.
R: ma lui non può pretendere che la società si adatti a lui!
M: Ovvio che la società si deve adattare ai più deboli. Cazzo. Se così non fosse fanculo alle barriere architettoniche, ai semafori per non vedenti, ai fondi per la sanità e a tutto ciò che serve a chi non è normale. Porco dio…
R: Allora attenzione a che battaglie si fanno. Difendere i diritti è sacrosanto; i diritti di tutti però non solo di quelli che al momento sono più influenti.
M: E certo, perchè adesso i Gay sono influenti. Certo. Ma dove cazzo vivi?
R: ho visto più di una battaglia per difendere diritti che di fatto non esistono, dimenticandosene altri
M: Non dirlo a me che vivo a stretto contatto con chi tutela le cellule invece delle persone…
R: questa potevi risparmiartela
M: no e tu dovresti riflettere su ciò che sei.
R: per certi versi già oggi essere giovane e cattolico è una cosa anormale
M: Spero diventi presto anche intollerata, così potremmo rifare questo discorso partendo alla pari.
Pè tu hai un problema: non sai ascoltare, per capirlo basta la prima risposta che hai dato: in italiano “un matrimonio gay con possibilità di adozione è di fatto un sistema in cui per regola un bambino si troverebbe con le figure genitoriali sballate.” Affianco a questo ci sarebbe cmq il matrimonio etero che sarebbe un altro sistema. non mi sembra così difficile. ma siccome è un concetto diverso da quelli a cui hai voluto abituarti, lo rifiuti. E così per tutte le altre.
Un’altro esempio? eccolo: “Se così non fosse fanculo alle barriere architettoniche, ai semafori per non vedenti, ai fondi per la sanità e a tutto ciò che serve a chi non è normale.” Se leggessi con attenzine avresti trovato, esattamente prima questo pezzo:
“Ed è giusto che la società in cui vive faccia qualcosa per rendergli la vita meno difficile”. Mi sembra identico a quello che hai scritto tu, bestemmia esclusa.
l’idea che si possa guardare la cosa da un altro punto di vista sembra non sfiorarti. Ti informi sulle cose in modo unilaterale, e se uno dice una cosa diversa non ti lasci nemmeno interrogare: la leggi già pensando che è una stronzata e cercando un modo per smontarla. E ovviamente questo modo di leggerla ti porta a non capirla e a vederci significati che di fatto non ci sono, come nel caso di prima sulla barriere architettoniche ecc…. Non so come si chiama questo atteggiamento, penso che “arroganza” vada bene, ed è una caratteristica di te che hai già ammesso in altre discussioni. Per questo non vale la pena risponderti e portare avanti una discussione in cui da una parte non c’è ascolto e voglia di mettersi in discussione. Per rispondere dovrei semplicemente ripetere quello che ho già scritto quindi… lascio all’intelligenza degli altri lettori il farsi un parere leggendo le cose con un po’ più di apertura mentale. Poi possono anche non pensarla come me, io non ho la verità in mano quindi posso sbagliarmi; l’importante però è che si rifletta sulle cose guardandole in modo ampio. Se questo non avviene non vale la pena perdere tempo a discutere.
“l’idea che si possa guardare la cosa da un altro punto di vista sembra non sfiorarti”
io mi sarei fatta un’esame di coscienza sul mio comportamento prima di dare un giudizio del genere su qualcun altro, seppur vero, su questa cosa…io spero tu l’abbia fatto, non credo che tu vivi nello stesso mondo in cui vivo io…
Per prima cosa credo che gli arroganti in questa discussione siano almeno due.
In secondo luogo se dici “è giusto che la società in cui vive faccia qualcosa per rendergli la vita meno difficile” e poi dici “lui non può pretendere che la società si adatti a lui” dici due cose sbagliate. La seconda per i motivi che ti ho già detto, la prima perchè lui è una persona come te e tu non sei un cazzo di nessuno per porti nella posizione di chi è superiore ed elargisce contentini che rendono la vita “meno difficile”. Se trattassi chi è diverso da te come un tuo pari, allora sì che gli renderesti la vita “meno difficile”. Invece no, tu continui a porti come superiore (che per te è sinonimo di normale, visto che i normali possono disporre degli anormali decidendo quali diritti conferire e quali no) ed in più hai l’ipocrisia di voler fare quello che poi aiuta i bisognosi. Tipico.
Continui a menarmela con i punti di vista, le opinioni, l’apertura mentale. Qui non si tratta di punti di vista. Il giusto e lo sbagliato esistono e la discriminazione è sbagliata. Me ne sbatto i coglioni se questo per te è chiusura mentale (che poi detto da te fa ridere).
Sei l’esempio del perchè ormai il cattolicesimo sia il manifesto dietro cui si mettono tutti gli intolleranti ed i razisti del nostro paese. Chiunque voglia discriminare o accanirsi sui “diversi” ormai si nasconde dietro alla croce ed è salvo da critiche. Odi gli estracomunitari? Di che è perchè vuoi tutelare le tradizioni cattoliche e sarai salvo. Odi gli omosessuali? Di che è perchè sono peccatori e sarai libero di farlo. Tu sei uguale. Usi dio per sentirti migliore di altri e, cosa ancora peggiore, lo fai senza accorgertene. Entri nelle discussioni sistematicamente facendo catechismo e se la gente non è d’accordo è perchè non capisce, non ascolta, è stupida o comunque non merita il grande messaggio che porti. Parli costantemente male di CL e della mia ex parrocchia, ma tu sei come loro, solo meno sfacciato.
Vorrei non dover essere costretto a vivere in mezzo a queste discriminazioni tutti i giorni.
Che schifo.
“….Usi Dio per sentirti migliore di altri e, cosa ancora peggiore, lo fai senza accorgertene….”
Purtroppo ci sono molte persone che fanno lo stesso ragionamento.
Dio è diventato una scorciatoia per essere migliore degli altri, purtroppo quando vado a messa vedo troppe persone che si comportano così e questo mi fa stare male.
Purtroppo i cosiddetti “DICO” cosa fanno di male per non essere accettati?
Io penso di amare la mia ragazza, come se fossi sposato, poi vai a dei matrimoni dove l’unico scopo è fare bella figura e delle belle foto in chiesa.
Allora perchè loro sono meglio di me?
Non lo so spiegatemi voi!!!
dio è una scorciatoia?
un cazzo, se fosse facile seguire dio, lo farebbero tutti, visto che la maggior parte delle persone fa ciò che è più breve, immediato, comodo, facile, gratificante nel breve periodo.
la gente crede spesso in dio, è facile crederci, ma nn rispetta i suoi dettami, mai…vedi sopra…
Smettiamola di dire cazzate per cortesia. La favola che essere cattolici è difficile serve per mandare i bambini a catechismo quando i compagni idioti li prendono in giro. Essere derisi alle medie non è avere una vita difficile. Dalle medie in poi il cattolicesimo paga e paga bene.
Vivere una vita difficile è, ad esempio, essere una ricercatrice che lavora tanto per il bene di tutti, operando su cellule embrionali DI TOPO, in tutta legalità ed essere soggetta a continue aggressioni. Vivere una vita difficile è dover spiegare alle proprie figlie piccole una volta rientrate da scuola perchè le compagne e le maestre hanno dato loro articoli presi dall’avvenire e dal foglio in cui la madre è deliberatamente insultata. Vivere una vita difficile è doversi far accompagnare alla macchina la sera, fuori dal laboratorio perchè si ha paura di qualcuno degli estremisti che per tutto il giorno brandiscono cartelli con scritto “*TIZIA* Auschwitz” e le gridano insulti in nome di dio.
Vivere una vita difficile è questo e tanto altro capita a chi quotidianamente non ha un rappresentante che nessuno vota ma che tutti si sentono in obbligo di ascoltare anche quando spara cazzate. Vivere una vita difficile è trovare lavoro facendo colloqui all’infuori dei confessionali, è pagare le tasse, è capire di vivere in un mondo in cui la maggior parte delle persone non pensano con la loro testa, ma si lasciano abbindolare da preti e televisione.
In america ormai essere cattolico è una moda. Se fai rock christiano vendi di più.
Potete passare tutta la vita a prendervi in giro, ma non provateci con me.
Non torno qui sugli insulti che mi hai tirato nei commenti precedenti, ti mando una mail e ne parliamo li se ti va. Però per piacere, evita le banalità da bar sport. Dopo le medie il cattolicesimo paga… per qualcuno è sicuramente vero, ma perchè non guardi le proporzioni? Non mi sembra di guadagnarci così tanto ad essere cattolico, anzi a conti fatti non ci guadagno niente. O meglio, ci guadagno un sacco, ma non in termini di soldi. E lo stesso vale per i preti che si fanno il mazzo e per i missionari che ci lasciano le penne.Il cristianesimo chiede scelte forti, difficili e belle (che alla fine sono anche un bene per la società); ok che ci sono molti personaggi anche importanti che si dicono cristiani ma queste scelte non le vivono, però abbi almeno un po’ di rispetto per chi le fa. Tutte quelle cose che hai scritto sulla vita difficile valgono anche per i cristiani. So per certo che non sarai d’accordo, ma il problema è sempre lo stesso, non puoi guardare le cose solo da un punto di vista, se fai così non sei obiettivo. Se fai così non siamo “noi” a prenderti in giro, sei tu che lo fai da solo. E va a finire che rientri anche tu tra quelli che si fanno abbindolare; non dai preti, ma sicuramente dalla televisione (o giornali) e dagli equivalenti dei preti negli schieramenti opposti.
Le cose che ho scritto non valgono per i cattolici dal momento che il pensiero cattolico in italia è tutelato anche quando si trova in minoranza. Quando dico che il cattolicesimo paga non parlo SOLO di soldi. In alcuni casi, come per esempio all’interno di CL, la questione è anche economica, ma negli altri casi il guadagnio è la tutela delle proprie idee anche a scapito delle idee della maggioranza. E poi non tiramri in mezzo i missionari. La loro non è una vita facile certo, ma non perchè sono cattolici. Le loro difficoltà sono le stesse (anzi forse meno) di chi da laico fa le stesse cose in giro per il mondo. Quelle non sono difficoltà legate alla natura cattolica, ma alla scelta di vita che si è voluto intraprendere. Mi dispiace, ma fino a che il pensiero cattolico sarà eretto dalla classe politica come pensiero forzatamente di tutti, essere cattolico pagherà più che non esserlo.
Guadagnio?????
Dio mio…