Ieri sono andato in Santeria alla presentazione del documentario LA SCENA, ovvero la storia del punk-rock italiano anni 90 raccontata dalla viva voce di chi c’era.
A me è piaciuto tanto.
Mi è piaciuto non fosse un documentario a tesi, ma solo una raccolta di testimonianze. Leggi il titolo e pensi sia un’operazione nostalgia che punta a dire quanto fosse figo quel momento lì, invece è un’operazione nostalgia (su questo torno dopo) che prova a capire cosa sia successo in quel momento lì. Senti le testimonianze e non è neanche vero per tutti esistesse, questa benedetta SCENA.
Si racconta il periodo e ne viene fuori un’immagine abbastanza centrata agli occhi di uno che non c’è mai stato dentro davvero in termini di amicizie e relazioni, ma che ci ha vissuto dentro almeno cinque anni pieni della sua vita.
Ho st’immagine in testa in cui siamo al forum al concerto degli Offspring post Americana, ’99 direi, e al banchetto del merch incrociamo il trombettista rasta biondo degli Shandon, che aprivano il live. Ci guarda e ci fa: “Oh raga, ma anche qui siete venuti?”. Non ci avevamo mai parlato con quel tipo.
Questo per dare un riferimento di cosa intendo con viverci dentro.
Per il resto sì, è un’operazione nostalgia che gioca molto sul ricordo di un momento preciso fatto di suoni, contesti e persone precise. Non ha la pretesa di essere omnicomprensivo o esaustivo, non credo almeno, ne tanto meno di aggiungere chissà quale profondità di dettaglio storico al racconto. Potremmo stare qui a dirci sia fatto per raccontare a chi non c’era cosa è successo, ma non so quanto sarebbe onesto. Credo che l’interesse per questo bel lavoro arrivi quasi totalmente da dentro e per me va bene sia così. Voglio pensare non esistano nati nel 2000 oggi in fissa coi Punkreas o coi Derozer. Sarebbe triste, in un certo senso.
Alla fine quindi questo documentario è esattamente quello che ti aspetti possa essere prima di vederlo, nella stessa misura in cui sai come suonerà un disco punk-rock prima di ascoltarlo. Proprio come in un disco punk-rock ci sono i pezzi che ti spostano, anche in questo LA SCENA ci sono due o tre perle. Commenti centrati, spunti di riflessione, testimonianze che ti lasciano attaccato qualcosa e che arricchiscono, o magari semplicemente tolgono la polvere a concetti rimasti in angoli reconditi della memoria un po’ troppo tempo.
Tutto quello che ci succede è influenzato da come lo viviamo, dal nostro stato d’animo nel momento. Ieri io compivo 37 anni e stavo vivendo la cosa con l’ormai classico mix di sbattimento e ansia.
Finire a guardare un documentario su quando ero ragazzino poteva prendermi malissimo, invece è stato bello e credo sia soprattutto merito di come il documentario è stato fatto.
Metto qui sotto il trailer, andate a vederlo.
Ma ti sei rivisto in qualche spezzone? Uno dei tuoi obiettivi era proprio quello!
ma perchè non hanno deciso di stampare qualche cd e venderlo?
sono andato al Bloom,qualche settimana fa, ma non sono riuscito a sedermi , con il risultato di ritrovarmi al bar , a bere , con la consapevolezza che a pochi metri , proiettavano il docu film degli anni più belli e spensierati che io abbia vissuto negli utlimi 36..
il risultato è stato lo stesso che tu temevi , ma che fortunatamente per te, cosi non è stato .
spero di riuscire a vederlo presto.
@Felson: non ci sono tantissimi passaggi di live dell’epoca. Qualcuno a cui c’ero, ma non mi sono visto. Incredibilmente questo non toglie nulla all’esperienza.
@fa: grazie di essere passato.
Guardatelo, secondo me ne vale la pena. Poi sulla scelta di stamparlo non saprei dire. Di sicuro finirà online ad una certa.
Ah, ma non lo vendono nemmeno?
Boh, ieri leggevo sulla pagina che al momento la cosa non è sicuramente decisa e non è detto succeda.
Per me finisce solo online e credo sia una scelta sensata, tutto sommato.