Mi è servito un po’ prima di riuscire a riavvicinarmi a questo blog e trovare le migliori intenzioni per scrivere qualcosa.
Una settimana.
Sette giorni.
Centosessantotto ore in cui non è successo niente di eclatante, se non il fatto che il mio umore si sia ristabilito.
Ho lavorato molto, creando le basi per degli esperimenti che forse mi daranno qualche risultato, o forse non porteranno a nulla. Di sicuro porteranno altro lavoro e questo non è male perchè lavorare mi piace.
Ho appena speso quattro degli otto buoni FNAC che mi sono stati regalati a natale per comprare “What it is to burn” dei Finch (R.I.P.), il quarto CD originale che ho acquistato in questo 2006. Mi è sempre piaciuto acquistare i dischi, anche se ultimamente grazie a/a causa di internet questa operazione era caduta in totale disuso. Con l’arrivo di questi buoni ho però deciso di comprare tutti quei dischi che, per quello che hanno significato o significano tutt’ora per me, devo assolutamente avere in formato non pirata. I prossimi della lista sono indiscutibilmente “Blue Skies, Broken Hearts… Next 12 Exits” degli Ataris e “Smash” degli Offspring, entrambi intramontabili.
Ora vado a vedere l’ennesima brutta partita del Milan e poi al Teatro, con Simo, Peich, Missa e Odri, per mangiare la casöla accompagnata da del vino che spero essere in quantità non eccessiva.
Conoscendo Odri ed il “vecchio” del Teatro, ne dubito.
beato te…sar per questo che il mio invece è a terra!!!
blue skies è un must!!
ma un pò di allegria e positività? siamo una specie storta noi umani… l’ansia perseguita ogni giorno della mia vita, ma sto imparando a gestirla, fatelo anche voi con il pessisimo, consiglio tai chi (non so come si scrive), oppure training autogeno..
preferisco lo shaolin
fatti non pugnette!!!
Se ce la faccio vado pure io ai fenix! comunque.. milano forlì direi che sono 3h30 poi considera una mezz’oretta per arrivare a pinarella… non è infattibile! al massimo vi vengo a prendere al casello ;)