Diario dall’isolamento 2: day 25
Oggi parliamo di patrimoniale, perchè ne parlano tutti e io sono una delle persone più ignoranti in termini di contabilità fiscale possiate immaginare, quindi scrivere di patrimoniale oltre a mettere qualche paletto ideologico potrebbe essere un modo per ragionare e spingere qualcuno che ne sa più di me (aka chiunque) a spiegarmi cose che non ho mai capito o correggermi relativamente a minchiate che penso di sapere e invece no.
Direi che facciamo un bel post per punti, che forse aiuta.
- Chi ha di più deve pagare di più.
Una tassazione dei patrimoni, nei numeri di cui si è letto (0,2% dai 500K euro fino ad un massimo del 2% sopra i 50M ), per me è cosa buona e giusta. Lo so che la tassazione è già crescente in base ad aliquote, quindi che chi guadagna di più già paga di più, ma in un momento di crisi trovo corretto chiedere un sacrificio ulteriore a chi può permetterselo. Quindi per me patrimoniale: sì. - Non comprendo del tutto l’idea di sostituire con la patrimoniale l’IMU sulle seconde case. Serve ad alleggerire la pressione su chi non ha un patrimonio enorme e magari ha solo ereditato una seconda casa? Ok, ma se l’obbiettivo è chiedere di più a chi ha di più, chi ha una seconda casa qualcosa in più credo debba e possa darlo. Non so, non ne faccio una battaglia, ma mi manca il razionale. Forse è anche perchè nel mio intorno per pagare l’IMU sulla seconda casa spesso di case devi averne tre o più, tra residenze creative e gabole varie.
- Ok eliminare l’imposta di bollo sui CC e deposito titoli, perchè è comunque roba che fa cumulo per il calcolo del patrimonio e quindi se poi scollini e paghi la patrimoniale in sostanza te li tassano comunque, se invece stai sotto non sei poi così ricco. Almeno così è come l’ho capita io. Questo varrebbe anche per le seconde case, pensandoci, quindi va beh, il punto 2 era inutile… o forse no?
- Tutto questo discorso si basa sull’assunto che lo Stato debba sapere qual è il tuo patrimonio per potertelo tassare, che in un Paese come il nostro credo sia tutt’altro che scontato, tra intestazioni creative, capitali esteri e probabilmente mille altre cazzabubbole che conoscerei se avessi tanti soldi. Il rischio che vedo io è che lo Stato, come spesso accade, vada a bussare a chi non si nasconde e non è una cosa bella da fare, se l’idea alla base è una tassazione più giusta. O meglio, va benissimo perchè abbiamo detto sopra che si parla di persone che possono dare qualcosa in più, ma forse come atto di rispetto nei loro confronti si dovrebbe simultaneamente fare qualcosa di concreto per accertarsi che tutti quelli che possono dare, diano. Non solo alcuni.
Invece la sensazione è che il nostro Paese preferisca le soluzioni facili a quelle eque e quindi vada a pescare solo da chi non può o non vuole fare il furbo.
Patrimoniale sì, ma misure concrete e simultanee di verifica pure. - Vorrei capire come questo patrimonio viene calcolato. Prendi due pensionati con casa di proprietà, magari ereditata a loro volta, e i risparmi di una vita da impiegati (TFR compreso). Se ci arrivano, forse, c’è qualcosa che stiamo sbagliando da qualche parte. Non nel chiedere loro un sacrificio, che magari possono permettersi davvero, ma certamente nel definirli come I RICCHI. Questo però credo sia un discorso più ampio, che pesca a piene mani da tutta la narrazione relativa ai boomer che intossica il dibattito contemporaneo della, mettiamoci tutte le virgolette possibili, “lotta di classe”. Ci si ricollega di nuovo al punto 4, ovvero alle persone a cui si dovrebbe per lo meno il rispetto di chi quel qualcosa in più, magari bestemmiando, comunque alla fine della fiera lo dà ogni santa volta che lo Stato arriva a bussare.
- Chi non ha un patrimonio di 500K euro (o superiore) non ha alcun diritto nel sentirsi paladino della giustizia mentre sbraita quanto sia giusto e doveroso che altri paghino di più. Non ci vuole un cazzo a pretendere di togliere ad altri. Lo si può dire (lo sto facendo anche io), in molti casi è doveroso esigerlo e non è per niente facile ottenerlo. In nessun caso però possiamo sentirci “migliori” mentre chiediamo sacrifici (piccoli o grandi che siano) che non ci toccano (o da cui magari traiamo beneficio, come in questo caso). E’ un atteggiamento stronzo, anche se sta dalla parte del giusto.
Ho quasi quarant’anni e persone che a venti/venticinque urlavano di quanto fosse ingiusto non tassare i ricchi oggi le vedo dire che “la patrimoniale è una porcheria perchè noi poveri risparmiatori…”. La ruota gira, il tempo passa e tutto diventa meno radicale quando i soldi da mettere sono i propri, quindi se non siete completamente sicuri di esserci, quando chiederanno a voi, beh, anche meno raga.