Oggi, quando ho letto dei fatti di Parigi, ho reagito come tutti lasciandomi andare a delle considerazioni. Alcune di queste sono stronze, lo so. Me ne vergogno. Ora le scrivo qui sopra perché secondo me può aiutarmi a schiarire le idee e riflettere sulla questione con più lucidità.
Considerazione 1. Con me il terrorismo ha vinto perché io ne ho paura. Tanta. Se si ha paura di qualcosa è difficile contrastarla, immagino, e quindi fossero tutti come me probabilmente il terrorismo avrebbe il successo in tasca. Certo, ci sarebbe da capire quale sia lo scopo dei terroristi. Perché l’idea è che da sempre, oltre al creare casino e destabilizzare la società iniettandovi paura quando meno se lo aspetta, non ci siano molti altri obbiettivi.
Considerazione 2. Oggi sono morte più di dieci persone per delle vignette. Assodato per me non ci siano mai ragioni valide per uccidere, accetto che per alcuni ce ne siano di buone per morire. Non delle cazzo di vignette, però. Lo so, il punto non è la vignetta, ma la libertà di poterla disegnare, o meglio, la libertà di potersi esprimere. Io non credo che le persone uccise oggi vivessero con la consapevolezza di stare rischiando la vita per combattere una battaglia ideologica. Certamente la loro era una presa di posizione cosciente contro le censure e il confine tra ciò che si può e non si può dire. Una presa di posizione che condivido e che ho sposato molte volte in passato, con questo blog e sui vari social. Al sicuro (?). Onestamente, se avessi avuto anche solo il dubbio che farlo avrebbe messo a repentaglio la mia vita, credo avrei evitato. Anzi, ne sono sicuro, per via di quella cosa che ho scritto nella considerazione 1. Facile eh, lo riconosco, perché la bella vita agiata che vivo mi è stata regalata da chi nel corso della storia ha combattuto e perso la vita per la mia libertà. Insomma, il punto è che non conta tanto se le persone morte oggi sapessero o meno che la loro lotta avrebbe potuto avere conseguenze di questo tipo. Il punto è che stavano combattendo anche per me e pensare che io, al posto loro, non l’avrei fatto mi fa sentire abbastanza una merda. Mi fa sentire anche peggio però l’idea che domani qualcuno possa leggere il mio blog e pensare che quello che ho scritto sia punibile con la morte. E non tanto perché sarebbe sbagliato morire per aver espresso il proprio pensiero, ma perché nel farlo non pensavo di rischiare una pallottola. Insomma, sono piuttosto confuso e sconclusionato quando ragiono su questa cosa.
Considerazione 3. Per un malsano meccanismo comparativo ho associato le vittime di oggi a quelle di altri attentati terroristici. Ho pensato che se uno disegna una vignetta reputata offensiva da qualche pazzo che per quello decide di sparargli è ORRIBILE. Se tuttavia a causa di una vignetta reputata offensiva viene fatto saltare un bus di gente che va al lavoro e che con il vignettista non ha a che fare nulla se non essergli connazionale è, boh, “peggio”. Ed è un ragionamento di merda, lo capisco anche da solo, ma non posso negare di averlo pensato.
Considerazione 4. Queste cose tirano fuori il peggio da tutti ed è lì la loro drammatica pericolosità. Perché oggi 12 persone sono morte, ma domani ne moriranno molte di più a causa di quanto accaduto oggi e delle reazioni rabbiose che gli succederanno. Questo è qualcosa che non sarà evitabile. In nessuna maniera. Ed è uno schifo, oltre ad essere la vera vittoria del terrorismo: generare violenza a cui rispondere con ancor più violenza.
Considerazione 5. Oggi ho letto ovunque che gli attentatori erano impegnati a gridare ai quattro venti il loro credo religioso durante il massacro. L’ho trovata una cosa strana. Ho pensato che nominare Allah durante una sparatoria fosse un gesto troppo ostentato per non puzzare. Qualche minuto passato a leggere dei fatti ed ero già in preda al complottismo. Vaffanculo. Da un lato penso che non ci sono molte organizzazioni estremiste e fanatiche oltre all’ISIS che possano compiere un gesto del genere. Dall’altro penso a gente tipo Breivik e concludo che potrebbe essere stato chiunque. La speranza è che chi debba fare chiarezza sull’accaduto sia più lucido di me nell’affrontare la questione.
Considerazione 6. Oggi chiunque ha detto la sua sui fatti di Parigi. Molte cose intelligenti, altrettante stronzate (tipo quelle scritte qui, ma anche peggio ad onor del vero). C’è chi non ha perso tempo per farci sopra un po’ di speculazione, chi ha sfruttato l’onda emotiva per lanciare messaggi che nulla o quasi hanno a che fare con quanto accaduto, ma puntano solo a cavalcare la rabbia per trasformarla in odio da veicolare a piacimento. La frase che ho letto più spesso è stata sulla falsa riga del “non dovete per forza dire la vostra / la vostra opinione non è necessaria”. L’ho pensato anche io, in termini anche molto meno educati, leggendo svariati interventi come possono essere quelli di Salvini, Gasparri o la Meloni per citare i nomi noti. A rifletterci su però, stare a discutere su chi abbia o meno diritto di parlare in seguito all’uccisione di dodici persone morte in nome della libertà di espressione mi pare l’assurdo nell’assurdo.
Considerazione 7. Io vorrei capire, davvero, cosa aggiunge alla cronaca dei fatti mostrare le immagini pornografiche dell’accaduto. So bene cosa spinge la gente a guardare i video, conosco fin troppo bene la frenesia voyeuristica che prende le persone quando accade qualcosa di brutto. La fame di macabro che spinge a visionare fotogramma per fotogramma l’esecuzione di un prigioniero, l’assassinio a sangue freddo di un poliziotto in strada o la morte di Simoncelli. Quello che non solo non comprendo, ma non riesco a tollerare, è la redazione che sfrutta o anche solo si piega a questo turpe meccanismo fornendo immagini non richieste e non necessarie a raccontare l’accaduto. “Persone armate entrano nella sede di un giornale e trucidano parte degli impiegati”. Serve un video per conferire drammaticità all’evento? Serve un video per raccontarlo? Per farlo comprendere appieno? Per me no, ma se ci sono ragioni che non colgo o passaggi che mi sfuggono vorrei davvero che qualcuno me li spiegasse.
Oggi è successa una tragedia che mi ha sconvolto davvero a fondo ed era quello che volevo dire con questo post.