E’ possibile che, il giorno dopo la diffusione di una mia riflessione in prima serata per bocca nientepopò di meno che di Roberto Saviano*, io trovi altro di cui scrivere?.
Sì, perchè alla fine io sono modesto ed umile e a certe cose neanche ci bado.
Oltretutto in questo post ho deciso di occuparmi di argomenti più alti, già perchè dopo aver discorso a lungo Domenica sera con Mauro, Miriam, Elena, il Po’, Aui e la Polly ho deciso di abbracciare la teoria di Mauro ed iniziare a credere.
Da Domenica io credo in Gesù Cristo, l’uomo del futuro che è tornato indietro nel tempo.
Prima di allertare le autorità e far partire le operazioni di scomunica nei miei confronti attendente almeno che illustri la riflessione che mi ha portato a dare credito a questa teoria. A farmi scomunicare fate sempre in tempo (e giuro che non mi opporrò).
Che la figura di Gesù sia realmente esistita è storicamente provato, fin qui quindi niente per cui necessiti avere fede.
Quello che è arrivato sino a noi è che fosse una persona speciale, in grado di compiere miracoli, nonchè portatore di un messaggio di pace ed uguaglianza rivoluzionario per quel tempo. Da qui c’è chi ha dedotto fosse figlio di Dio (più degli altri uomini, intendo).
Interpretazione forse un po’ ardita e coraggiosa, ma incontrovertibile.
La tesi che Mauro mi ha proposto, invece, è decisamente più affascinante, meno teologica ed altrettanto indiscutibile: e se Gesù fosse semplicemente un uomo venuto dal futuro? Uno che, magari volontariamente e magari no, si è trovato catapultato nell’anno zero e che una volta lì ha pensato che la cosa più giusta da fare fosse quella di far passare un messaggio che poteva, come effettivamente ha fatto, rivoluzionare il corso della storia?
Perchè se un uomo del futuro si ritrovasse catapultato nel passato, parecchio nel passato, non è così vero che avrebbe la possibilità di diventare signore e padrone di tutto sfruttando le sue conoscenze, come molti pensano.
Con tutta la teoria di fondo che si vuole, mancherebbero comunque gli strumenti per creare realmente qualcosa capace di far dominare i popoli. L’unica cosa che si potrebbe sfruttare è il pensiero e far quindi passare concetti etici e morali che realmente possono cambiare la società in meglio.
Sì, io parto dal presupposto che Gesù fosse/sarà una brava persona.
Ed infatti, pensandoci, il messaggio dato era realmente rivoluzionario per quel periodo e sicuramente ha segnato un grosso passo nell’evoluzione etica e morale che l’umanità ha compiuto fino ai giorni nostri. Tanto precorreva i tempi e tanto era difficile per allora capirne il concetto, che una volta lasciato il tutto ai posteri, ovvero alla Chiesa di Roma, questi sono stati capaci di buttare tutto in merda fino ad arrivare a mortificarne la memoria più di quanto possa fare io, chessò, guardando il derby. Parlare di uguaglianza e amore del prossimo non è facile oggi, figuriamoci…
Tornando a Gesù, per farsi ascoltare aveva bisogno di riscuotere credito nei confronti del popolo e quale miglior modo se non sfruttare qualche conoscenza per compiere gesti che agli occhi di persone N mila anni indietro possano apparire come miracoli? Perchè arrivare nell’anno zero e costruirsi una pistola, per esempio, capace di soggiogare chiunque non è cosa semplice. Anzi, è quasi impossibile per un uomo solo anche dotato della più grande conoscenza. Però è già più semplice mettere insieme qualche piccolo trucchetto da alchimista o piazzare qualche cura miracolosa. Distillare del disinfettante è decisamente più easy, sempre per fare un esempio. E così la voce si spande e Gesù diventa quello che cura i malati. Poi è ovvio che in duemila anni i miracoli siano diventati cose enormi. Se un aneddoto lo racconto in compagnia e lo richiedo dopo un mese agli stessi, già è diventata una storia epica. E nella mia compagnia non succede mai un cazzo di straordinario, quindi siamo capacissimi di ingigantire il niente. Figuriamoci se c’è davvero qualcosa di pazzesco da raccontare.
Ecco, la storia dei miracoli dev’essere nata più o meno così.
Credo quindi che il buon Gesù sia uno che è tornato indietro nel tempo e che ha deciso di usare questa esperienza per fare del bene.
Probabilmente non è stato l’unico a fare una roba del genere, magari ce ne sono stati anche altri il cui impatto è stato minore, o semplicemente diverso.
Ora non mi addentrerò nella spinosa questione del viaggio nel tempo, con paradossi e quant’altro, perchè ancora non saprei scegliere tra le due teorie scientificamente più gettonate (“Back to the future” vs. “Terminator”), il succo è che trovo questa ipotesi come la più attendibile.
Giuro che non sto facendo del sarcasmo. Lo credo davvero.
Ed è un messaggio di speranza, perchè significherebbe che un domani la gente sarà più libera e moralmente integra di oggi. Mica facile crederlo, leggendo i giornali.
Ah, dimenticavo. Come parte della blogosphera credo non mi sia concesso continuare a tenere aperto questo spazio seza esprimere il mio pensiero sul nuovo disco di Vasco Brondi aka “Le luci della centrale elettrica”. Non l’ho sentito nè intendo farlo. Non è roba per me. Spero nessuno se la prenda a male, ma se tu lettore non volessi più leggere questo blog, beh, potrei capirlo.
* il riferimento è alla questione dei volumi, Saviano ha preferito non citare i Nofx.