Sunday is not the end
E’ domenica sera.
Il week-end è finito, le partite si sono giocate tutte (anche se il meglio è stato sabato, con i ragazzi che hanno massacrato la vecchia signora) e non rimane altro da fare che andare a dormire. Tutto come al solito.
Invece la differenza c’è: domani non si lavora, così come Martedì. Che sia Halloween, i morti, ogni Santi o quel che vi pare, il succo è solo che si può riposare un po’. Mi ci voleva.
Senza l’incombenza della levataccia del Lunedì mattina, mi ero organizzato una piacevole serata in compagnia di Ambra, il cui apice nel programma era occupato dall’aperitivo che avremmo fatto assieme. Mi piace quando facciamo qualcosa di “particolare” io e lei da soli, mi fa stare bene. La serata avrebbe dovuto protrarsi anche nel post aperitivo, tuttavia una nebbia spaventosa è calata sulla padana e questo ha messo in allarme un po’ tutti all’idea dei chilometri che avrebbe dovuto farsi per rientrare a casa. Nel breve tempo trascorso assieme ho deciso di scattare qualche foto a lei e al mio cane, facendo qualche piccolo esperimento di luci/colori/flash/chipiùnehapiùnemetta. I risultati ottenuti non sono certo da copertina di Vogue, tuttavia alcuni scatti* mi piacciono molto, non tanto per la qualità, ma per ciò che esprimono.
Ora andrò a letto. Domani dovrò almeno iniziare ad esaminare i lucidi di Tossicologia, se voglio avere un quadro della materia per il 15 Novembre alias la data in cui mi è stato fissato l’appello. Nonostante questo ho sempre più intenzione di fare una capatina a Rozzano nel pomeriggio ed andare a trovare la mia Bri per recuperare il tempo che la nebbia ci ha sottratto oggi. Non credo le dirò nulla, l’idea è di farle una sorpresa. L’unico modo che avrà per saperlo sarà leggere queste pagine per tempo. Chissà se lo farà…
* She’s so Emo…